Il «diritto di scelta» neoliberista ti imprigiona in te stesso, consentendoti di scegliere soltanto tra versioni leggermente variate di ciò che ha già scelto.
Mark Fisher
(cercarlo, di corsa, si imparano cose)
Guardo un documentario sugli attentati anarchici di inizio '900 e mi ritrovo con le lacrime agli occhi.
Non capisco se è un segno che sono a pezzi. O che sto benissimo.
Scrivo da 6 mesi un documentario sull'arte digitale. Un doloroso essay dove m'azzardo su crisi della coscienza, decentralizzazione ed eclissi dell'opera come custode del senso. La conclusione parziale, appena scritta, è che tocca scopà.
Guarda tu, non ho perso il rigore critico