PARTOUZE Fottuta la teleologia Fanculo la scolastica, Il fine intrinseco a SIMULARE IL CREATORE Senza schemi Divini Umani, o Metafisici.

POSSESSIONE In parti eguali Gli spicchi sfocati D'arancia e raggl, Lucore campestre E città al margine, Età del Ferro Tempio di bronzo. * Mietitore con Covoni di Fieno - Vincent van Gogh. 1888. Arles, Bouches-du-Rhône, France.

Lo spazio Fra due interstizi La sottilissima lama D'un buio sgargiante, Qualcosa che guardava Qualcuno in silenzio A comporre Di un idillio le schegge, Sussurri nel respiro Acqua sulla fiamma.

Anche a celare la tristezza sembra di non mentire, o avvicinare il minore dei tuoi due figli: il minore con l'ambizione del primogenito uccide il mio orizzonte, il maggiore discosto, acchiappanuvole e gaio, stringe al petto lo storno ferito: la goccia di sangue quasi sigillo.

Non si reca Come un dolore Un fiore, A chi restava. Si ama Si aspetta, Una parola scesa Dalla luna. * Le Muse - Maurice Denis, 1893.

LAUDANO Parla solo se necessario, La mia gola beve A stento l'indispensabile: Acqua e baci, Veleno e vuoto, Il suono appena Percettibile che mi spira, E' insieme risposta ed enigma.

LA MORTE Appare, Si esce quando La nube più piccola E letale entra, Con la caligine A contraffarne I tratti, i passi Leggeri - Onice Da baciare come ai cardinali il rubino, Bello, certo, senza loro: Senza Dio.

Forse è a settembre Che risalgono I bruchi, E dalla loro forra svolazzano fuchi - dall'humus all'alveare In principio la Regina Poi i trovatori serventi, A cantare l'amore Quando muore, Quando delle celle del miele Non resta che cenere. * John William Waterhouse

ECOSOSTENIBILITA' Parzialmente animato E' il fondale Al mondo, Ciò che scuote, che lo Annega - io spero - Sarà implodere nella Dissenteria Da feci spirituali, L'obesità a riprodursi Materiali Pur odiosi, non sani Animali.

ANTI CONCEZIONALE Quando mi strappo Dal seno che nutriva, Godo d'uomo e piango D'assassino: ogni Uomo è una clessidra Ma nella sabbia Travasa ciò che svuota, Seme senza misura Non granelli vuoti.

PARETI BIANCHE Qualcuno passerà A trovarci, stanchi Allungati a letto Non addormentati Ma Felicemente, Temporaneamente ciechi. Il sole è orrore. Il tempo a capoverso prende rintocchi Tetri, attraversa La città il Sogno Per scampare incubi, Incontrare Demoni Scapoli.

OSCILLA AZIONE Questa stagione Ha patito ciò che Restava sospeso, Miniaturizzato le costellazioni Fatte tascabili come scritte. Io parto dopo una gestazione Lunga, pienamente goduta. Lascio minuzzoli di parole zuppe Di sudore, guardo lontano, Ancora ti sono troppo vicino.

Sopra un giaciglio Di glicine, e silenziosa distesa Chinato da affatturato narcotico, Reclina il capo Il debole tempo, Sospira e nasce la gemma, Invano sotto il fato. Messo a vista dalla forza, Ora piega il torso azzurro Nell'esausto canto. * James Ensor - Aux Masques.

FORMA MENTIS Di me stesso Di rivolte e silenzi, Di ciò che trascorre Ma tornerà, Simile alle ciliegie Che indossano il vestito buono E mi fanno rosse le labbra: Adesso sì, sono un santo che ride. * Edificio. Breslavia (Wroclaw) - Polonia. Foto mia.

Ore 10 Io strangolo La mezza mattina il crepacuore degli alunni A pausa, classe: il danno tutto mio E morire di paura. Si può? Sì. davanti al cancello I mostri, miei fratelli Gemelli dizigoti, Quando passo La soglia barcollo, Dio tu sia maledetto Che mi togliesti la fuga.

Chiudo il libro Le pagine di stoffa Un umore sibillino Dalla corteccia chiara Una foglia bruna. E' un rigirare il cucchiaio A leggere i fondi Il Prossimo mattino Avrò fibra dai rumori Seta nei sogni.

Altro in tempo Quando un desiderio Opacizza, S'attenua in tono Stropicciato, afono raggio Polverizzato fra dita.

Ostilità Ma in circolo è uguale Il morto dal vivo, tornerà Per avviarsi... Ciò che crediamo un unico Tramonto, ebbene è fondale Spinta nel tunnel, Un momento, per favore: I tagli sulla pelle potrebbero rivelarsi Superficiali, però nascono Riverberano, non lasciano Cicatrici.